DIE ITALIENISCHE KANTATE AN DEUTSCHSPRACHIGEN HÖFEN von ca. 1730 bis ca. 1760
150,00 €
NASTASJA GANDOLFO
Anno Edizione: 2024
Formato 21×29,7 – Pagine 632
ISBN 9791281673076
Prezzo: € 150,00
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Descrizione
L’oggetto di questo studio è la ricezione della cantata da camera italiana presso le corti di Vienna, Monaco, Dresda e Berlino dal 1730 al 1760 ca. Lo studio si concentra inizialmente sulle corti e sul significato che la cultura e la musica italiana ebbero per i vari sovrani a partire dal 1650 ca., quando l’opera italiana divenne parte integrante della pratica musicale di corte e furono assunti i primi compositori e librettisti di lingua italiana.
Successivamente viene esaminata in dettaglio l’opera dei seguenti compositori: Johann Adolf Hasse (1699-1783), Giovanni Alberto Ristori (1693-1753), Carl Heinrich Graun (1704-1759), Johann Gottlieb Graun (1702-1771), Giovanni Domenico Ferrandini (1709-1791) e Georg Christoph Wagenseil (1715-1779). Nell’analisi delle fonti, l’autrice distingue tra autografi e copie; tra le copie, vengono esaminate quelle di cui si conosce il copista e di cui si può almeno rintracciare la provenienza. La datazione e il contesto di composizione delle cantate sono poi analizzati sulla base delle fonti musicali stesse o di fonti secondarie (lettere, diari, calendari di corte). Infine, vengono analizzate le più importanti raccolte di cantate dell’epoca, tenendo conto della funzione che il genere poteva avere per i collezionisti.
Gli ultimi due capitoli sono dedicati all’analisi dei testi e della musica delle cantate. I principali autori di testi di cantate dell’epoca furono Pietro Metastasio (poeta di corte a Vienna dal 1730), Paolo Antonio Rolli (autore della raccolta Di canzonette e di cantate, Londra 1727) e Maria Antonia Walpurgis, figlia del principe elettore di Baviera Karl Albrecht e moglie dell’elettore di Sassonia Friedrich Christian. Tuttavia, solo 40 cantate circa sono state scritte da questi autori. Riguardo alle restanti cantate, in alcuni casi è stato possibile identificare l’autore in modo più o meno preciso grazie alle concordanze con cantate di altri compositori; negli altri rimane sconosciuto. Oltre alla paternità dei testi, viene analizzato anche il loro contenuto, che può riferirsi al cerimoniale di corte, alle saghe storiche e mitologiche greche e romane o alla poesia pastorale arcadica.
Per l’analisi musicale è stata effettuata una selezione di quattro cantate, ognuna delle quali è stata musicata da due autori, al fine di determinare le differenze più importanti nello stile compositivo (Dalla sponda e dal rivo di C. H. Ferrandini, Lavinia a Turno di Ristori e C. H. Graun, La scusa di Hasse e Ferrandini, La pesca di J. G. Graun e Wagenseil). Le analisi comparative rivelano un certo grado di individualità tra i vari compositori, nonostante le convenzioni che regolavano la composizione dei recitativi e delle arie. L’individualità dei compositori è riscontrabile sia negli aspetti esteriori, come l’organico della cantata o la scelta della tonalità, sia nello stile compositivo, per esempio nella formazione melodica delle frasi, nella struttura armonica e nella declamazione dei recitativi e delle arie.
NASTASJA GANDOLFO (Roma, 1982) si è laureata in Musicologia e Beni musicali all’Università di Roma Tor Vergata nel 2008. Successivamente ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Hochschule für Musik di Würzburg. Il suo principale ambito di ricerca è la musica vocale del Settecento, in particolare la cantata da camera italiana e la sua diffusione nei paesi di lingua tedesca. Ha partecipato a diversi congressi in qualità di relatrice ed è autrice di vari saggi e articoli sull’argomento. Ha realizzato inoltre schede bibliografiche per il progetto Clori-Archivio della cantata italiana e ha collaborato al progetto di catalogazione dei fondi musicali della Biblioteca Angelica di Roma. Attualmente è titolare di un assegno di ricerca presso l’Università di Roma Tre nell’ambito del PRIN “Musica strumentale in Italia: 1750-1850” e collabora al progetto “Albino Varotti” coordinato dall’Officina di S. Francesco a Bologna in collaborazione con l’Accademia Filarmonica. Ha esperienza anche come traduttrice di pubblicazioni dal tedesco all’italiano e viceversa.