VILLA ALBANI A CASTEL GANDOLFO. La sede e la collezione d’arte della BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo.

VILLA ALBANI A CASTEL GANDOLFO. La sede e la collezione d’arte della BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo.

Disponibile il 14° volume della collana ARCHAEOLOGICA – BENI CULTURALI:
VILLA ALBANI A CASTEL GANDOLFO. La sede e la collezione d’arte della BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo.
Maria Barbara Guerrieri Borsoi – Francesco Petrucci
Il cardinale Alessandro Albani, uno dei protagonisti della vita sociale e artistica della Roma settecentesca, fece realizzare a Castel Gandolfo una splendida residenza dal suo architetto di fiducia, Carlo Marchionni. L’importante edificio, restaurato e arricchito da una pregevole collezione d’arte, è oggi per ampia parte sede della Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani e del Tuscolo, che ha patrocinato la pubblicazione. Nella prima sezione del volume, dedicata alla sede e realizzata da M.B. Guerrieri Borsoi, si ripercorrono le vicende di Castel Gandolfo nel corso del XVII e XVIII secolo e si delinea l’importanza della famiglia Albani, che dette alla Chiesa il pontefice Clemente XI, con particolare attenzione al cardinale Alessandro committente.
Dell’edificio si esaminano compiutamente tutte le vicende costruttive e le trasformazioni. L’autrice ha potuto attribuire i dipinti con soggetti derivati dalla pittura romana antica a Georg Abraham Nagel, pittore di fiducia del porporato, e del cardinale ha ricostruito la fortuna iconografica.
La seconda sezione, realizzata da F. Petrucci, ricostruisce la collezione d’arte della Banca, di recente costituzione, che meritava di essere adeguatamente studiata e resa nota. Essa comprende soprattutto dipinti e stampe, la cui schedatura è stata realizzata in massima parte da Sofia Laurenti.
Collocata a decorare gli ambienti principali della sede bancaria, questa collezione contribuisce “almeno in parte a ricreare l’atmosfera di una dimora storica romana”.
Accanto ad un limitato numero di quadri di ‘figura’, predominano tele paesaggistiche e di natura morta, proprio come avveniva nelle ville settecentesche, di buon livello e di piacevole impatto decorativo, opere tutte che spaziano dal XVII al XIX secolo e che hanno qui trovato una degna sede espositiva.
L’alta qualità delle riproduzioni fotografiche consente una perfetta analisi del pregiato patrimonio presentato nel volume.

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